Incredibile ma vero – (2019)


Esclusivo! – Agenzia ANSIA – ©quintaliceo.it(ANSIA) Sembra impossibile. Addirittura incredibile ma, ancora una volta, la realtà supera la fantasia: Beethoven, celeberrimo compositore divenuto sordo come una talpa ma anche grande scopatore, venne più volte in Italia, sempre con la scusa dell'ispirazione. Amava soggiornare nella campagna tra il milanese e il vicino Piemonte, sulle rive del Ticino e fu proprio li che accadde il fattaccio venuto solo ora alla luce. Il grande Ludwig veniva nel Bel paese con quella gattamorta dell'Elisa, sua storica amante, ma un giorno, mentre si recava a Milano per un incontro di lavoro da solo, conobbe una bella figliola e subito si innamorò della sua folta e ribelle chioma. Non ci volle molto perché il furioso testosterone del nostro lo spingesse a una relazione birichina con la giovane villana e da li nacque un idillio segreto che generò anche un erede impresentabile ma tricologicamente notevole.

Era il nonno di un giovane che per anni è stato vittima di studi scientifici per capire la natura entropica della sua folta capigliatura. A tradire il compositore tedesco un quadro in cui il giovane Beethove, ritratto di C.T. Riedel, sembra la copia esatta del suo futuro bis nipote Angelo.

Ludwig e la triste Elise

Nell'immagine il Beethoven è stato colto nell'attimo in cui scriveva il suo recapito alla giovane villica del magentino. Nel quadro a fianco una scoraggiata Elisa ormai stanca dei ripetuti tradimenti di Ludwig e imbruttita dall'idea di non possedere una bella chioma folta che tanto sarebbe piaciuta al suo amante.

A nulla sono valsi i suoi tentativi di sfuggire al suo disgraziato destino: anche il cambiare nome – soprattutto per depistare gli emissari dell'Istituto Helvetico Sanders e della Cesare Ragazzi SpA ma anche per cancellare l'onta delle origini misteriose (almeno fino a oggi!) – non gli ha procurato alcun beneficio.

Durante l'incontro riservato con il nostro inviato a Boffalora sul Ticino, il Garegnani si lamentava ancora delle continue attenzioni che l'Agostoni – in futuro divenuto parrucchiera delle Dive – rivolgeva ala sua capigliatura, insistendo in modo poco elegante affinché, con la scusa dello studiare insieme, si trovassero tutti i pomeriggi per una seduta di sciampo e massaggio nella lontana Novate Milanese, già casa della Maurizia.

A eterna memoria i cittadini del San Celso posero una pietra emiliana per ricordare la scavierone Angelo "Baroni" Garegnani, qui di seguito in uno dei suoi rarissimi ritratti (ci scusiamo per l'infima qualità ma lo scatto è stato rubato da uno dei paparazzi milanesi dell'epoca.)