Separati alla nascita 3
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Incredibile ma vero – (2016)


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Sembra impossibile. Addirittura incredibile ma, ancora una volta, la realtà supera la fantasia: Beethoven, celeberrimo compositore divenuto sordo come una talpa ma anche grande scopatore, venne più volte in Italia, sempre con la scusa dell'ispirazione. Amava soggiornare nella campagna tra il milanese e il vicino Piemonte, sulle rive del Ticino e fu proprio li che accadde il fattaccio venuto solo ora alla luce.

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Ludwig e la triste Elise

Il grande Ludwig veniva nel Bel paese con quella gattamorta dell'Elisa, sua storica amante, ma un giorno, mentre si recava a Milano per un incontro di lavoro da solo, conobbe una bella figliola e subito si innamorò della sua folta e ribelle chioma. Non ci volle molto perché il furioso testosterone del nostro lo spingesse a una relazione birichina con la giovane villana e da li nacque un idillio segreto che generò anche un erede impresentabile ma tricologicamente notevole.

Era il nonno di un giovane che per anni è stato vittima di studi scientifici per capire la natura entropica della sua folta capigliatura. A tradire il compositore tedesco un quadro in cui il giovane Beethove, ritratto di C.T. Riedel, sembra la copia esatta del suo futuro bis nipote Angelo.

Nell'immagine il Beethoven è stato colto nell'attimo in cui scriveva il suo recapito alla giovane villica del magentino. Nel quadro a fianco una scoraggiata Elisa ormai stanca dei ripetuti tradimenti di Ludwig e imbruttita dall'idea di non possedere una bella chioma folta che tanto sarebbe piaciuta al suo amante.

A nulla sono valsi i suoi tentativi di sfuggire al suo disgraziato destino: anche il cambiare nome – soprattutto per depistare gli emissari dell'Istituto Helvetico Sanders e della Cesare Ragazzi SpA ma anche per cancellare l'onta delle origini misteriose (almeno fino a oggi!) – non gli ha procurato alcun beneficio.

Durante l'incontro riservato con il nostro inviato a Boffalora sul Ticino, il Garegnani – oggi noto faccendiere locale dedito agli intrallazzi nel campo dello smaltimento illegale dei rifiuti – si lamentava ancora delle continue attenzioni che l'Agostoni – in futuro divenuto parrucchiera delle Dive – rivolgeva ala sua capigliatura, insistendo in modo poco elegante affinché, con la scusa dello studiare insieme, si trovassero tutti i pomeriggi per una seduta di sciampo e massaggio nella lontana Novate Milanese, già nota sede di casa della Maurizia.

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A eterna memoria i cittadini del San Celso posero una pietra emiliana per ricordare la scavierone Angelo "Baroni" Garegnani, in uno dei suoi rarissimi ritratti (ci scusiamo per l'infima qualità ma lo scatto è stato rubato da uno dei paparazzi milanesi dell'epoca.)

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